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Concordia sulla Secchia

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In caso di decesso

Cosa fare in caso di morte

Disbrigo pratiche

Da oltre cinquant'anni, le onoranze funebri Losi prestano servizio alla comunità, raggiungendo comuni in un raggio piuttosto ampio. In caso di morte di un familiare è importante trovare persone sensibili, efficienti e professionali, come il personale dell’agenzia di servizi funebri Losi, che è disponibile 24 ore su 24, tutti i giorni compresi i festivi. La scelta di un’impresa funebre richiede molta attenzione. Innanzitutto, è utile chiedere diversi preventivi, ma non limitarsi solo a questo, per decidere a chi affidare una persona a voi cara defunta. Verificate la disponibilità del personale e il modo in cui ascolta le vostre richieste; tenete in considerazione l’esperienza, ma non trascurate la qualità dei prodotti e dei servizi che vi propongono. La morte di una persona cara comporta per i familiari il disbrigo di una serie di adempienze e la risoluzione di diverse questioni pratiche. La prima da affrontare è relativa al luogo in cui si è verificato il decesso:

  In abitazione (indipendentemente dalla residenza del defunto)
  In ospedale o in istituto di cura pubblico, privato, accreditato
  In luogo pubblico o aperto al pubblico



Decesso in abitazione

Se c’è la necessità di accertare con sicurezza un decesso, bisogna chiamare il servizio di emergenza (112) in caso contrario, è possibile già contattare le onoranze funebri Losi che si occuperanno di:

  Chiamare il servizio di guardia medica, se la morte è avvenuta di notte, affinché sia accertata l’ora del decesso
  Contattare il medico curante, nel caso in cui la morte sia avvenuta di giorno (dalle 8:00 alle 20:00), per l’accertamento dell’ora del decesso e per la compilazione del modello ISTAT
  Avvisare successivamente il medico necroscopo che redigerà l’ultimo certificato da produrre al comune ove è avvenuto il decesso, per conseguire l’autorizzazione alla sepoltura

Decesso in ospedale

Se la morte è avvenuta in ospedale, il personale della struttura rilascerà i documenti sanitari da consegnare al comune dove si è verificato il decesso. Il personale sanitario farà poi presente la necessità di avvisare l’agenzia di servizi funebri, cui si intende dare l’incarico di organizzare la cerimonia funebre, e consegnerà il modulo di scelta dell’impresa. Il modulo deve essere approvato dal familiare del defunto, dopo l’accertamento del decesso e sarà consegnato al personale sanitario, prima che il defunto sia spostato presso l’obitorio. I familiari del defunto possono anche decidere di far trasferire la salma nella propria abitazione.

Decesso presso casa di riposo

Se un familiare è deceduto in una casa di riposo o di cura, si può chiamare l’agenzia di servizi funebri Losi che si occuperà delle procedure necessarie. Il defunto sarà trasferito presso la camera mortuaria dell’ospedale oppure condotto nella propria abitazione. Le certificazioni rilasciate dal comune ove è avvenuto il decesso, che sono indispensabili per sbrigare le pratiche successive, saranno consegnate dall’impresa di onoranze funebri.

Decesso in luogo pubblico

Se il decesso di un familiare è avvenuto in un luogo pubblico si devono avvisare le forze dell’ordine e il medico necroscopo. Per procedere con l’organizzazione della cerimonia funebre, è necessario avere conseguito il nulla osta della Procura della Repubblica.

Successione

Si verifica in seguito al decesso di un familiare e comporta il passaggio del suo patrimonio a uno più successori. Entro un anno dal decesso, se il deceduto possedeva beni immobili si deve presentare la dichiarazione di successione all’agenzia delle entrate. Successivamente, effettuati i dovuti accertamenti fiscali, sarà definita l’imposta di successione che varierà in base al grado di parentela e alle quote ereditarie. Esistono due tipologie di successione: legittima e testamentaria. Nei due casi gli obblighi giuridici e quelli tributari sono diversi. Parliamo di successione testamentaria quando il defunto ha lasciato un testamento; nel caso in cui tale documento non fosse stato redatto, si parla di successione legittima. Nel primo caso, si seguiranno le indicazioni presenti nel testamento. Nel secondo caso, il patrimonio sarà trasferito ai successori, secondo il rapporto di parentela stabilito dalla legge. Esiste anche un’altra possibilità: è presente un testamento, ma questo non disciplina l’intera successione. In tal caso, la successione sarà in parte testamentaria e in parte legittima. La legge, in ogni caso, stabilisce che una quota di successione (la legittima) spetta di diritto ai familiari più stretti. Ad alcuni soggetti, come il coniuge, i discendenti e gli ascendenti (se non ci sono discendenti), spetta una quota di eredità. Se il deceduto non era sposato e non aveva figli, la successione passerà ai parenti entro il sesto grado, nell’ordine e nelle quote specificate dal Codice Civile. Se non esistono parenti entro il sesto grado, la successione passerà allo Stato. Se uno o più eredi legittimati ritengono che il testamento leda i loro diritti possono impugnarlo. Di fronte a un’eredità, i successori possono:

  Semplicemente accettarla
  Accettarla con beneficio di inventario
  Rifiutarla

ACCETTARE L'EREDITÀ
Per accedere alla successione bisogna accettarla. Nel caso di successori minori o incapaci è necessaria anche l’autorizzazione del giudice. L’accettazione (che riguarda l’intera eredità, non solo una parte) si può manifestare:

  Con un atto ricevuto dal notaio o dal cancelliere del Tribunale del luogo in cui il deceduto era domiciliato al momento del decesso
  In modo tacito, cioè attraverso un comportamento che esprima chiaramente la volontà di accettare, ad esempio, trasferendo la propria residenza nella casa avuta in eredità

Il successore che ha accettato l’eredità si assume anche l’onere dei debiti contratti dal defunto quando era ancora in vita.

RIFIUTARE L'EREDITÀ
L’erede o gli eredi possono anche rifiutare la successione. In tal caso, i successori non ereditano i beni del deceduto, ma neppure i suoi eventuali debiti. Se esistono altri eredi, la quota di chi ha rinunciato sarà suddivisa tra loro oppure trasferita per rappresentazione. Il coniuge che rifiuta la successione mantiene il diritto di abitazione e la pensione diretta. La rinuncia deve essere presentata presso il tribunale competente o presso un notaio.

ACCETTARE L'EREDITÀ CON BENEFICIO DI INVENTARIO
L’inventario non è altro che un elenco dei debiti e dei crediti (beni mobili e/o immobili) del deceduto e deve essere redatto dal cancelliere del tribunale competente, secondo il luogo di residenza del defunto o da un notaio entro tre mesi dal giorno del decesso.

DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE
La successione per causa di morte obbliga a una serie di adempienze anche di tipo fiscale. In particolare, entro un anno dall’apertura della successione, i chiamati all’eredità devono consegnare al competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione. Questo documento contiene le generalità degli eredi e la descrizione dei beni oggetto dell’eredità. È un adempimento fiscale fondamentale, condizione imprescindibile per poter disporre dei beni ricevuti a causa di un decesso. Devono presentare la dichiarazione di successione:

  I successori, i chiamati alla successione e i legatari (se non hanno espressamente rinunciato o - non essendo nel possesso dei beni ereditari - chiedono la nomina di un curatore dell’eredità, prima del termine previsto per la presentazione della dichiarazione di successione) o i loro rappresentanti legali
  I rappresentanti legali degli eredi o dei legatari
  Gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del deceduto o di dichiarazione di morte presunta
  Gli amministratori della successione
  I curatori delle successioni giacenti
  Gli esecutori testamentari
  I trustee (fiduciari, persone incaricate di amministrare o di agire per conto di altre)

Se più soggetti sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione è sufficiente inviarne una sola. Si è esonerati dalla presentazione della dichiarazione se:

  L’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta (figli, nipoti o genitori) del defunto
  L’attivo ereditario ha valore complessivo non superiore a 100.000 euro
  Nell’attivo non ci sono beni immobili o diritti reali immobiliari

La dichiarazione di successione può essere presentata solo per via telematica:

  Mediante intermediario fiscale abilitato
  Dal contribuente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate

LE IMPOSTE DI SUCCESSIONE
All’atto della presentazione della dichiarazione di successione, nel caso in cui il defunto possedesse anche un solo bene immobile, si devono pagare: le imposte ipotecaria, catastale, di bollo, la tassa ipotecaria e i tributi speciali. L’addebito sarà prelevato dal conto corrente intestato al dichiarante o al soggetto incaricato della trasmissione telematica. Quando si compila la dichiarazione di successione si devono indicare il codice IBAN del conto corrente sul quale addebitare le somme dovute insieme al codice fiscale dell’intestatario del c/c. Oltre alle imposte già citate, potrebbe essere necessario versare anche l’imposta di successione (applicata in percentuale sull’attivo ereditario, al netto delle passività deducibili) che sarà liquidata dall’Agenzia delle Entrate sulla base della dichiarazione inviata.

Testamento

Il testamento è l’unico strumento utilizzabile per poter disporre dei propri beni dopo la morte. Per testamento, si possono gestire liberamente e in modo totale i propri beni solo in mancanza di familiari prossimi. Se invece il testatore ha parenti stretti, può decidere per testamento solo relativamente a una parte del proprio patrimonio (quota disponibile). La libertà di chi fa testamento è garantita dalle norme che vietano:

  “Patti successori”, cioè qualsiasi disposizione successoria contenuta in un contratto oppure legata a disposizioni successorie di altri è considerata nulla
  “Testamento congiunto”, cioè un atto unico con il quale due soggetti dispongono in favore di un terzo
  “Testamento reciproco”, cioè un atto unico con il quale due soggetti dispongono dei propri beni in modo simmetrico

Il testamento è un atto personale e può essere revocato in qualsiasi momento, senza limitazioni. Il nostro ordinamento giuridico prevede tre forme ordinarie di testamento:

  Testamento olografo: per redigerlo basta scrivere di proprio pugno le disposizioni di ultima volontà su un qualunque foglio, datarle e sottoscriverle
  Testamento pubblico: in questo caso bisogna rivolgersi a un notaio, il quale, presenti due testimoni, scriverà le volontà dichiarate
  Testamento segreto: è un documento di cui il notaio e i testimoni non conoscono il contenuto. Presenti due testimoni, il notaio riceve il testamento che può essere sigillato dal testatore o dal notaio nel momento in cui lo riceve

Dopo la morte del testatore, il testamento deve essere pubblicato, presso un notaio. La pubblicazione consente ai congiunti del defunto, ai chiamati all’eredità e agli eventuali creditori di conoscere il contenuto del documento. Effettuata la pubblicazione si può stendere la dichiarazione di successione e poi passare alla suddivisione dell’eredità.

Pensione

Il decesso di un congiunto deve essere notificato telematicamente all’istituto previdenziale insieme alla richiesta di reversibilità per il coniuge (pensione diretta) oppure della riscossione di quanto maturato (pensione indiretta) per coloro che ne hanno diritto. Per la pensione INPS devono essere avvisate le anagrafi comunali che, entro 48 ore dalla morte del soggetto, devono comunicare telematicamente o direttamente all’INPS, attraverso il servizio dedicato dall’Istituto a tale scopo. I medici necroscopi, dal 1° gennaio 2015, sono tenuti a consegnare il certificato di accertamento di morte all’INPS e al Comune, entro 48 ore dalla morte, mediante il servizio online a tale funzione dedicato. La pensione diretta o di reversibilità spetta ad alcuni congiunti, se il defunto era già titolare di una pensione o ne aveva maturato il diritto. I soggetti che possono richiedere la reversibilità sono:

  Coniuge; coniuge separato, se il soggetto deceduto era iscritto all’ente previdenziale prima della sentenza di separazione; coniuge separato con “addebito”, se aveva già diritto all’assegno alimentare a carico del coniuge defunto; coniuge divorziato, se percepiva l’assegno di divorzio e non si è risposato e se il soggetto deceduto era già iscritto all’ente previdenziale, prima della pronuncia della sentenza di divorzio
  Figli (naturali, legittimi, riconosciuti legalmente, adottivi o legittimati) minorenni; studenti di scuola media superiore (tra i 18 e i 21 anni) disoccupati e a carico del genitore defunto; studenti universitari disoccupati e a carico del defunto (solo per la durata del corso legale di laurea e non oltre i 26 anni); inabili a carico del genitore defunto di qualsiasi età
  Nipoti equiparati dalla Corte Costituzionale ai figli legittimati, a carico del defunto, minorenni.

Banca - Istituti di credito

Se il deceduto possedeva conti correnti, depositi titoli, azioni, fondi di investimento, obbligazioni, libretti postali, ecc., i familiari devono comunicare l’avvenuto decesso all’istituto bancario o postale con il quale il defunto aveva in essere tali rapporti. Oltre a questo, si devono presentare alcuni documenti:

  Certificato di morte
  Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà

Il conto del defunto sarà congelato, appena notificato il decesso e per poterlo sbloccare, i familiari del deceduto dovranno consegnare l’atto notorio che definisce l’identità degli eredi.

Assicurazioni

Si deve notificare il decesso di un familiare e contestualmente consegnare il certificato di morte alle società intestatarie di polizze su infortuni o rischi di morte oppure sull’auto. Nel caso della polizza RC auto, i successori hanno solo sei mesi di tempo per eseguire il passaggio del veicolo. Se esistono più successori, il mezzo sarà cointestato a più individui; se tutti sono d’accordo, l’auto può essere intestata a uno solo di loro.

Utenze

Si devono comunicare i cambiamenti di intestazione alle ditte fornitrici dei dispositivi per erogare acqua, gas e luce, e ai gestori di telefonia.

Dichiarazione dei redditi

Quella relativa all’anno in cui il familiare è deceduto deve essere compilata e consegnata da uno dei successori, utilizzando il Modello Unico.

Detrazione spese funebri

Si può richiedere una detrazione d’imposta del 19% fino a un massimo di 1.550 euro, nell’anno successivo a quello in cui si sono affrontate le spese per il funerale.

Cosa fare in caso di morte

Disbrigo pratiche

Da oltre cinquant'anni, le onoranze funebri Losi prestano servizio alla comunità, raggiungendo comuni in un raggio piuttosto ampio. In caso di morte di un familiare è importante trovare persone sensibili, efficienti e professionali, come il personale dell’agenzia di servizi funebri Losi, che è disponibile 24 ore su 24, tutti i giorni compresi i festivi. La scelta di un’impresa funebre richiede molta attenzione. Innanzitutto, è utile chiedere diversi preventivi, ma non limitarsi solo a questo, per decidere a chi affidare una persona a voi cara defunta. Verificate la disponibilità del personale e il modo in cui ascolta le vostre richieste; tenete in considerazione l’esperienza, ma non trascurate la qualità dei prodotti e dei servizi che vi propongono. La morte di una persona cara comporta per i familiari il disbrigo di una serie di adempienze e la risoluzione di diverse questioni pratiche. La prima da affrontare è relativa al luogo in cui si è verificato il decesso:

  In abitazione (indipendentemente dalla residenza del defunto)
  In ospedale o in istituto di cura pubblico, privato, accreditato
  In luogo pubblico o aperto al pubblico



  

  

Decesso in abitazione

Se c’è la necessità di accertare con sicurezza un decesso, bisogna chiamare il servizio di emergenza (112) in caso contrario, è possibile già contattare le onoranze funebri Losi che si occuperanno di:

  Chiamare il servizio di guardia medica, se la morte è avvenuta di notte, affinché sia accertata l’ora del decesso
  Contattare il medico curante, nel caso in cui la morte sia avvenuta di giorno (dalle 8:00 alle 20:00), per l’accertamento dell’ora del decesso e per la compilazione del modello ISTAT
  Avvisare successivamente il medico necroscopo che redigerà l’ultimo certificato da produrre al comune ove è avvenuto il decesso, per conseguire l’autorizzazione alla sepoltura

  

  

Decesso in ospedale

Se la morte è avvenuta in ospedale, il personale della struttura rilascerà i documenti sanitari da consegnare al comune dove si è verificato il decesso. Il personale sanitario farà poi presente la necessità di avvisare l’agenzia di servizi funebri, cui si intende dare l’incarico di organizzare la cerimonia funebre, e consegnerà il modulo di scelta dell’impresa. Il modulo deve essere approvato dal familiare del defunto, dopo l’accertamento del decesso e sarà consegnato al personale sanitario, prima che il defunto sia spostato presso l’obitorio. I familiari del defunto possono anche decidere di far trasferire la salma nella propria abitazione.

  

  

Decesso presso casa di riposo

Se un familiare è deceduto in una casa di riposo o di cura, si può chiamare l’agenzia di servizi funebri Losi che si occuperà delle procedure necessarie. Il defunto sarà trasferito presso la camera mortuaria dell’ospedale oppure condotto nella propria abitazione. Le certificazioni rilasciate dal comune ove è avvenuto il decesso, che sono indispensabili per sbrigare le pratiche successive, saranno consegnate dall’impresa di onoranze funebri.

  

  

Decesso in luogo pubblico

Se il decesso di un familiare è avvenuto in un luogo pubblico si devono avvisare le forze dell’ordine e il medico necroscopo. Per procedere con l’organizzazione della cerimonia funebre, è necessario avere conseguito il nulla osta della Procura della Repubblica.

  

  

Successione

Si verifica in seguito al decesso di un familiare e comporta il passaggio del suo patrimonio a uno più successori. Entro un anno dal decesso, se il deceduto possedeva beni immobili si deve presentare la dichiarazione di successione all’agenzia delle entrate. Successivamente, effettuati i dovuti accertamenti fiscali, sarà definita l’imposta di successione che varierà in base al grado di parentela e alle quote ereditarie. Esistono due tipologie di successione: legittima e testamentaria. Nei due casi gli obblighi giuridici e quelli tributari sono diversi. Parliamo di successione testamentaria quando il defunto ha lasciato un testamento; nel caso in cui tale documento non fosse stato redatto, si parla di successione legittima. Nel primo caso, si seguiranno le indicazioni presenti nel testamento. Nel secondo caso, il patrimonio sarà trasferito ai successori, secondo il rapporto di parentela stabilito dalla legge. Esiste anche un’altra possibilità: è presente un testamento, ma questo non disciplina l’intera successione. In tal caso, la successione sarà in parte testamentaria e in parte legittima. La legge, in ogni caso, stabilisce che una quota di successione (la legittima) spetta di diritto ai familiari più stretti. Ad alcuni soggetti, come il coniuge, i discendenti e gli ascendenti (se non ci sono discendenti), spetta una quota di eredità. Se il deceduto non era sposato e non aveva figli, la successione passerà ai parenti entro il sesto grado, nell’ordine e nelle quote specificate dal Codice Civile. Se non esistono parenti entro il sesto grado, la successione passerà allo Stato. Se uno o più eredi legittimati ritengono che il testamento leda i loro diritti possono impugnarlo. Di fronte a un’eredità, i successori possono:

  Semplicemente accettarla
  Accettarla con beneficio di inventario
  Rifiutarla

ACCETTARE L'EREDITÀ
Per accedere alla successione bisogna accettarla. Nel caso di successori minori o incapaci è necessaria anche l’autorizzazione del giudice. L’accettazione (che riguarda l’intera eredità, non solo una parte) si può manifestare:

  Con un atto ricevuto dal notaio o dal cancelliere del Tribunale del luogo in cui il deceduto era domiciliato al momento del decesso
  In modo tacito, cioè attraverso un comportamento che esprima chiaramente la volontà di accettare, ad esempio, trasferendo la propria residenza nella casa avuta in eredità

Il successore che ha accettato l’eredità si assume anche l’onere dei debiti contratti dal defunto quando era ancora in vita.

RIFIUTARE L'EREDITÀ
L’erede o gli eredi possono anche rifiutare la successione. In tal caso, i successori non ereditano i beni del deceduto, ma neppure i suoi eventuali debiti. Se esistono altri eredi, la quota di chi ha rinunciato sarà suddivisa tra loro oppure trasferita per rappresentazione. Il coniuge che rifiuta la successione mantiene il diritto di abitazione e la pensione diretta. La rinuncia deve essere presentata presso il tribunale competente o presso un notaio.

ACCETTARE L'EREDITÀ CON BENEFICIO DI INVENTARIO
L’inventario non è altro che un elenco dei debiti e dei crediti (beni mobili e/o immobili) del deceduto e deve essere redatto dal cancelliere del tribunale competente, secondo il luogo di residenza del defunto o da un notaio entro tre mesi dal giorno del decesso.

DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE
La successione per causa di morte obbliga a una serie di adempienze anche di tipo fiscale. In particolare, entro un anno dall’apertura della successione, i chiamati all’eredità devono consegnare al competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione. Questo documento contiene le generalità degli eredi e la descrizione dei beni oggetto dell’eredità. È un adempimento fiscale fondamentale, condizione imprescindibile per poter disporre dei beni ricevuti a causa di un decesso. Devono presentare la dichiarazione di successione:

  I successori, i chiamati alla successione e i legatari (se non hanno espressamente rinunciato o - non essendo nel possesso dei beni ereditari - chiedono la nomina di un curatore dell’eredità, prima del termine previsto per la presentazione della dichiarazione di successione) o i loro rappresentanti legali
  I rappresentanti legali degli eredi o dei legatari
  Gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del deceduto o di dichiarazione di morte presunta
  Gli amministratori della successione
  I curatori delle successioni giacenti
  Gli esecutori testamentari
  I trustee (fiduciari, persone incaricate di amministrare o di agire per conto di altre)

Se più soggetti sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione è sufficiente inviarne una sola. Si è esonerati dalla presentazione della dichiarazione se:

  L’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta (figli, nipoti o genitori) del defunto
  L’attivo ereditario ha valore complessivo non superiore a 100.000 euro
  Nell’attivo non ci sono beni immobili o diritti reali immobiliari

La dichiarazione di successione può essere presentata solo per via telematica:

  Mediante intermediario fiscale abilitato
  Dal contribuente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate

LE IMPOSTE DI SUCCESSIONE
All’atto della presentazione della dichiarazione di successione, nel caso in cui il defunto possedesse anche un solo bene immobile, si devono pagare: le imposte ipotecaria, catastale, di bollo, la tassa ipotecaria e i tributi speciali. L’addebito sarà prelevato dal conto corrente intestato al dichiarante o al soggetto incaricato della trasmissione telematica. Quando si compila la dichiarazione di successione si devono indicare il codice IBAN del conto corrente sul quale addebitare le somme dovute insieme al codice fiscale dell’intestatario del c/c. Oltre alle imposte già citate, potrebbe essere necessario versare anche l’imposta di successione (applicata in percentuale sull’attivo ereditario, al netto delle passività deducibili) che sarà liquidata dall’Agenzia delle Entrate sulla base della dichiarazione inviata.

  

  

Testamento

Il testamento è l’unico strumento utilizzabile per poter disporre dei propri beni dopo la morte. Per testamento, si possono gestire liberamente e in modo totale i propri beni solo in mancanza di familiari prossimi. Se invece il testatore ha parenti stretti, può decidere per testamento solo relativamente a una parte del proprio patrimonio (quota disponibile). La libertà di chi fa testamento è garantita dalle norme che vietano:

  “Patti successori”, cioè qualsiasi disposizione successoria contenuta in un contratto oppure legata a disposizioni successorie di altri è considerata nulla
  “Testamento congiunto”, cioè un atto unico con il quale due soggetti dispongono in favore di un terzo
  “Testamento reciproco”, cioè un atto unico con il quale due soggetti dispongono dei propri beni in modo simmetrico

Il testamento è un atto personale e può essere revocato in qualsiasi momento, senza limitazioni. Il nostro ordinamento giuridico prevede tre forme ordinarie di testamento:

  Testamento olografo: per redigerlo basta scrivere di proprio pugno le disposizioni di ultima volontà su un qualunque foglio, datarle e sottoscriverle
  Testamento pubblico: in questo caso bisogna rivolgersi a un notaio, il quale, presenti due testimoni, scriverà le volontà dichiarate
  Testamento segreto: è un documento di cui il notaio e i testimoni non conoscono il contenuto. Presenti due testimoni, il notaio riceve il testamento che può essere sigillato dal testatore o dal notaio nel momento in cui lo riceve

Dopo la morte del testatore, il testamento deve essere pubblicato, presso un notaio. La pubblicazione consente ai congiunti del defunto, ai chiamati all’eredità e agli eventuali creditori di conoscere il contenuto del documento. Effettuata la pubblicazione si può stendere la dichiarazione di successione e poi passare alla suddivisione dell’eredità.

  

  

Pensione

Il decesso di un congiunto deve essere notificato telematicamente all’istituto previdenziale insieme alla richiesta di reversibilità per il coniuge (pensione diretta) oppure della riscossione di quanto maturato (pensione indiretta) per coloro che ne hanno diritto. Per la pensione INPS devono essere avvisate le anagrafi comunali che, entro 48 ore dalla morte del soggetto, devono comunicare telematicamente o direttamente all’INPS, attraverso il servizio dedicato dall’Istituto a tale scopo. I medici necroscopi, dal 1° gennaio 2015, sono tenuti a consegnare il certificato di accertamento di morte all’INPS e al Comune, entro 48 ore dalla morte, mediante il servizio online a tale funzione dedicato. La pensione diretta o di reversibilità spetta ad alcuni congiunti, se il defunto era già titolare di una pensione o ne aveva maturato il diritto. I soggetti che possono richiedere la reversibilità sono:

  Coniuge; coniuge separato, se il soggetto deceduto era iscritto all’ente previdenziale prima della sentenza di separazione; coniuge separato con “addebito”, se aveva già diritto all’assegno alimentare a carico del coniuge defunto; coniuge divorziato, se percepiva l’assegno di divorzio e non si è risposato e se il soggetto deceduto era già iscritto all’ente previdenziale, prima della pronuncia della sentenza di divorzio
  Figli (naturali, legittimi, riconosciuti legalmente, adottivi o legittimati) minorenni; studenti di scuola media superiore (tra i 18 e i 21 anni) disoccupati e a carico del genitore defunto; studenti universitari disoccupati e a carico del defunto (solo per la durata del corso legale di laurea e non oltre i 26 anni); inabili a carico del genitore defunto di qualsiasi età
  Nipoti equiparati dalla Corte Costituzionale ai figli legittimati, a carico del defunto, minorenni.

  

  

Banca - Istituti di credito

Se il deceduto possedeva conti correnti, depositi titoli, azioni, fondi di investimento, obbligazioni, libretti postali, ecc., i familiari devono comunicare l’avvenuto decesso all’istituto bancario o postale con il quale il defunto aveva in essere tali rapporti. Oltre a questo, si devono presentare alcuni documenti:

  Certificato di morte
  Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà

Il conto del defunto sarà congelato, appena notificato il decesso e per poterlo sbloccare, i familiari del deceduto dovranno consegnare l’atto notorio che definisce l’identità degli eredi.

  

  

Assicurazioni

Si deve notificare il decesso di un familiare e contestualmente consegnare il certificato di morte alle società intestatarie di polizze su infortuni o rischi di morte oppure sull’auto. Nel caso della polizza RC auto, i successori hanno solo sei mesi di tempo per eseguire il passaggio del veicolo. Se esistono più successori, il mezzo sarà cointestato a più individui; se tutti sono d’accordo, l’auto può essere intestata a uno solo di loro.

  

  

Utenze

Si devono comunicare i cambiamenti di intestazione alle ditte fornitrici dei dispositivi per erogare acqua, gas e luce, e ai gestori di telefonia.

  

  

Dichiarazione dei redditi

Quella relativa all’anno in cui il familiare è deceduto deve essere compilata e consegnata da uno dei successori, utilizzando il Modello Unico.

  

  

Detrazione spese funebri

Si può richiedere una detrazione d’imposta del 19% fino a un massimo di 1.550 euro, nell’anno successivo a quello in cui si sono affrontate le spese per il funerale.




Onoranze funebri Losi

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